Che cos’è l’anamnesi ?
Quando si programma una visita medica, di qualsiasi genere essa sia, è norma comune far compilare un modulo al paziente riguardo al suo stato di salute prima di passare sotto l’osservazione dello specialista. L’anamnesi, quindi, è la raccolta delle informazioni sia personali che familiari di natura fisiologica e patologica, che consentono al professionista di inquadrare al meglio la condizione clinica del paziente e gli permette inoltre di valutare sintomi e segni per delineare una diagnosi il più precisa possibile. Durante l‘iter diagnostico è possibile richiedere l’esecuzione di test o esami specifici per escludere determinate patologie o includerne altre.
Le informazioni che il paziente riferisce, dunque, sono di estrema importanza, sebbene nella credenza comune non siano reputate fondamentali. Quello che viene sottovalutato, nello specifico, è l’interazione che la bocca ha con tutto il resto del nostro corpo. Tanto è vero che dopo aver accolto il paziente in studio e dopo i saluti di rito, domando quale sia lo stato di salute attuale (o se sia cambiato qualcosa rispetto all’ultima visita). La risposta che ricevo 7 volte su 10 è: “Come dovrei stare?! Sto bene, grazie. Spero anche Lei e famiglia.” Io sorrido, ma le mie domande diventano sempre più specifiche e qualche informazione importante emerge, eccome!
Quali sono dunque le informazioni che servono allo specialista per conoscere al meglio il paziente che ha di fronte? Vediamole insieme nel dettaglio.
GENERALITA’ PERSONALI (nome, cognome, età, luogo di nascita, residenza, professione). E’ importante conoscere queste informazioni perché, ad esempio, chi nasce e cresce in zone vulcaniche può sviluppare uno smalto dall’aspetto particolarmente gessoso. Oppure chi fa il pasticcere è necessariamente a contatto con prodotti zuccherati per molte ore al giorno (quindi ha maggiori possibilità di essere soggetto a carie dentali).
ANAMNESI FAMILIARE. Riguarda le informazioni dei parenti più stretti. Essa serve per riscontrare la presenza di eventuali condizioni di natura ereditaria o genetica o di predisposizioni (ad esempio, quando si parla di cardiopatie, malattie autoimmuni o ipertensione).
ANAMNESI PERSONALE. Riguarda le informazioni del paziente e si suddivide in:
- FISIOLOGICA. E’ tutto quello che succede dalla nascita in poi e riguarda lo stile e le abitudini di vita (parto, accrescimento, abitudini viziate, allattamento, deambulazione, dentizione, fonazione, attività sportive e scolastiche, alimentazione, pubertà, menarca, gravidanza, menopausa. Vengono anche segnalate eventuali allergie -tipo al lattice o nei confronti di determinati farmaci-). Queste informazioni sono importanti perché, come abbiamo già visto qui, l’utilizzo del ciuccio oltre al 3 anno di vita può causare malocclusioni dentali e ossee, oppure una donna in gravidanza può manifestare un notevole aumento di sanguinamento gengivale sia spontaneo che durante le manovre di igiene domiciliare.
- PATOLOGICA REMOTA. Ovvero tutte le malattie di cui si è sofferto in precedenza, interventi subiti, traumi o recidive. Bisogna tenere presente che, ad esempio in caso di operazioni pregresse cardiache, le procedure dentali che prevedono un sanguinamento potrebbero scatenare un’eventuale batteriemia (batteri che entrano nel circolo ematico). Ecco quindi che tali procedure odontoiatriche potrebbero richiedere una copertura antibiotica, come da indicazioni/prescrizioni del proprio medico di riferimento.
- PATOLOGICA PROSSIMA. E’ la valutazione dei disturbi, sintomi o problemi attuali che si prendono in considerazione per definire meglio il quadro clinico del momento. Si tratta di conoscere il periodo della comparsa del problema, la localizzazione, la forma e l’aspetto, l’intensità, la frequenza e le eventuali informazioni farmacologiche (medicinali prescritti dallo specialista o usati come automedicazione).
ATTENZIONE !!! Sebbene nel futuro si svilupperanno delle applicazioni tecnologiche di ogni genere per avere consulti immediati con gli specialisti tramite dispositivi elettronici, è bene ricordare che l’anamnesi raccolta deve sempre essere associata all’esame clinico obiettivo, ovvero la visita, l’osservazione. Questa è una condizione imprescindibile al fine di una valutazione diagnostica più precisa possibile.