L’elefante
Rappresenta il più grande mammifero terrestre vivente, può raggiungere i 4 metri di altezza per 7 tonnellate di peso e il suo fondamentale tratto fisionomico è la lunghissima proboscide: oggi scopriremo i segreti della bocca di Sua Maestà l’Elefante!
Questo grosso pachiderma è esclusivamente erbivoro e passa la maggior parte della giornata ad alimentarsi, a esclusione delle ore più calde. Gli elefanti sono ghiotti di qualsiasi tipo di vegetale (baobab, rami, foglie, germogli, frutti, radici e fusti) tanto da devastare la flora che li circonda, costringendoli a migrare verso altri orizzonti.
La proboscide è un organo dotato di circa 100.000 muscoli diversi, è molto prensile, versatile e mobile (può abbattere sia un albero che raccogliere un ramoscello) ed è il risultato della fusione del labbro superiore con il naso: serve infatti per respirare, per portare il cibo alla bocca, per aspirare l’acqua necessaria a dissetarsi o a rinfrescare l’imponente corpo, per salutarsi tra esemplari, per coccolare i cuccioli neonati. I piccoli di elefante acquisiscono l’uso della proboscide solo qualche settimana dopo la nascita.
Nella bocca dell’elefante troviamo 4 denti molari e 2 incisivi: i primi vanno completamente ad usurarsi durante l’esistenza dell’animale, tanto è che gli esemplari di 70-80 anni ripiegano per alimentarsi in zone paludose, dove trovano una vegetazione molto tenera. Gli incisivi superiori, invece, crescono per tutta la vita ricurvi all’insù e costituiscono le celeberrime zanne che tutti conosciamo: esse sono costituite d’avorio, materiale per cui vengono fatti vere e proprie stragi di esemplari, che compromettono addirittura l esistenza della specie, sebbene vi siano numerose leggi che ne vietino la caccia.
Le zanne sono più sviluppate nei maschi che nelle femmine e possono misurare anche 3,40 m di lunghezza per 117 kg di peso, servono per scavare buche anche profonde un metro, per strappare le cortecce dagli alberi ed infine per minacciare avversari, difendersi o aggredire. La zanna è simbolo di imposizione dei pachidermi più anziani su quelli più giovani e se un elefante perde una zanna, perde con essa anche la sicurezza che ha di sé e la considerazione di cui gode nel branco.
Sapevate che anche gli elefanti soffrono il mal di denti?! In India è stato curato Devidasan, un esemplare maschio di 27 anni che da 5 soffriva a causa di una grossa fessura profonda 4 e lunga 50 cm: per curarlo, esattamente come si fa per gli umani, è stata necessaria una anestesia di ben 2 ore e mezza e sono stati utilizzati 47 tubetti di resina bianca. Dicono che gli elefanti abbiano la memoria lunga: chissà se Devidasan si ricorderà davvero del dr. Pradeep che si è preso cura di lui con tanto amore!